Curia generalizia

La Madre Generale

  • Suor Ermanna Luciano

Il Consiglio

  • Suor Pierangela Mainardi
  • Suor Giuseppina Padassery
  • Suor Maddalena Thaniath
  • Suor Maria Ciardo

Segretaria:

  • Suor Maria Giuseppa Mosca

XVI Capitolo Generale 2012

L’ Istituto ha celebrato nella Curia generalizia a Roma dal 08 al 24 luglio 2012 il suo XVI Capitolo Generale elettivo e di revisione.

Si è soffermato a riflettere e a lavorare sul tema:

«Compassione come educazione». Compassione deriva dal latino cum – passio e cioè patire insieme. Gesù, si commuove vedendo le folle, perché erano stanche e sfinite, come pecore erranti senza pastore (cfr. Mt. 9,36), per cui invia gli apostoli a continuare la sua opera. La missione, quindi, scaturisce dalla compassione.

Gesù definisce le folle che si stringevano attorno a Lui, “stanche e sfinite”:

· due aggettivi che delineano bene il vuoto di tante anime;

· due aggettivi che bene si addicono anche alle folle del nostro tempo.

Questa realtà esistenziale può essere: stanchezza, disagio, noia, mancanza di senso, smarrimento.

È necessario avere un cuore che ama e occhi che sappiano guardare come Gesù, per scorgere nelle persone che incontriamo nella vita quotidiana e nei nostri tanti servizi apostolici, quel senso di stanchezza e sfinitezza che rende vuota la vita.

La nostra Madre Fondatrice pur non essendo un’esperta psicopedagogista agiva e promuoveva lo sviluppo della persona umana, proponendo linee che possiamo scorgere oggi nel documento dei Vescovi italiani Educare alla buona vita del Vangelo, nel quale si evidenzia che: «Tra i compiti affidati dal maestro alla chiesa c’è la cura del bene delle persone nella prospettiva di un umanesimo integrale e trascendente». (n. 5)

Spiegazione dello striscione

Il dipinto è stato realizzato da Viviana Fumarola delstituto d’Arte Filiberto Menna di Salerno per il concorso indetto nel 2007 in occasione della beatificazione della Madre.

E’ stato realizzato con acquerelli, colori e matite. Per il volto è stato usato il carboncino per distaccarlo dal resto del paesaggio. Vuole rappresentare che coloro che hanno conosciuto la Madre, si sono schiuse alla grazia di Dio come i petali di un fiore.

Maria Maddalena è rappresentata in un alone di luce questo perché ha vissuto tutta una vita in un alone di luce e di grazia. Solo le persone che hanno la fortuna di stare vicino a Dio riescono ad espandere agli altri questa luce di santità.

Capitolo 2012